Alcune persone si lasciano consumare dai pensieri e dai ricordi del passato. La loro mestizia, i rimpianti, le rielaborazioni e le invidie li condannano a una vita di prigionia nel doloroso passato. Non riescono a vivere il momento presente da persone libere. La realtà è che il passato è ormai alle spalle; tutto ciò che ne resta sono impressioni o immagini che permangono nella profondità della nostra coscienza. Eppure, queste immagini del passato continuano a tormentarci, a bloccarci e influenzano in un modo o nell’altro il nostro comportamento presente, spingendoci a dire e fare cose che non vorremmo. Perdiamo tutta la nostra libertà.
La respirazione consapevole ci mostra chiaramente che le offese, le minacce e il dolore che abbiamo dovuto sopportate in passato non ci stanno succedendo ora, e che possiamo vivere tranquillamente nel presente, Respirando con consapevolezza, sappiamo che gli eventi che riviviamo in quei filmati mentali non sono reali, e anche solo ricordarci di questo elimina la loro capacità dì influenzarci.
È come quando prendete un aereo. Ogni volta che arriva una forte turbolenza, la cintura di sicurezza vi impedisce di venire sbalzati dal sedile. La respirazione consapevole è la vostra cintura di sicurezza nella vita quotidiana. Vi trattiene al sicuro nel momento presente. Se sapete come respirare, come sedere con calma e in silenzio, come meditare camminando, allora avete la cintura di sicurezza allacciata e siete sempre al sicuro. Siete liberi di essere qui, a contatto con la vita, non manipolati dal demone della sofferenza causata da eventi ormai superati.
Se in passato siete stati maltrattati, insultati o vi hanno fatto soffrire in qualsiasi altro modo, dovete sapere come esercitarvi per comprendere che malgrado quelle cose siano successe ora siete al sicuro; non siete più in pericolo. Riconoscendo i fantasmi del passato per quel che sono, potrete dire direttamente a loro che non sono reali, e liberarvi dalla prigione del passato. Se vi esercitate a respirare, camminare, sedere e lavorare con consapevolezza per un paio di settimane, ci riuscirete, e quegli antichi traumi non vi intralceranno più.
Da: Thich Nhat Hanh, La pace è ogni respiro. Semplici esercizi per le nostre vite stressate, Lindau, 2016.
Coltivare il bene significa riscoprire il potere incandescente dell’amore, che è presente come potenzialità in tutti noi.
Una vita risvegliata richiede una fondamentale revisione dell’immagine limitata che abbiamo del nostro potenziale. Dire che coltiviamo il bene significa sintonizzarci con una visione illimitata delle nostre potenzialità e usare gli strumenti della pratica spirituale per sostenere la nostra esperienza di quella visione, momento per momento.
Questa visione è sempre a disposizione, non importa quanto a lungo possiamo esser stati attaccati all’idea dei nostri limiti.
Se entriamo in una stanza buia e accendiamo la luce, non ha importanza se la stanza è stata buia per un giorno o una settimana, oppure diecimila anni; noi accendiamo la luce ed essa si illumina. Non appena entriamo in contatto con la capacità d’amore e felicità, la luce (il bene) si accende.
Da Sharon Salzberg, L’arte rivoluzionaria della gioia, Astrolabio Ubaldini, 1995.