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SUONA IL CLACSON SE SEI FELICE

Se vi capitasse di percorrere l’autostrada 544, all’altezza della sopraelevata che attraversa il fiume Waccamaw, appena fuori Conway, nella Carolina del sud, vi imbatterete in un cartello conficcato a terra tra cartacce e un nido di formiche rosse. Il cartello è lì da anni e recita questo invito: 

SUONA IL CLACSON SE SEI FELICE

La prima volta che Will lo vide scosse il capo pensando all’ingenuità di chi lo aveva ideato, e continuò la sua marcia senza suonare, ovviamente. Due settimane dopo ripassando in auto con moglie e figlia - i tre canticchiavano allegri pensando alla gita al mare che li attendeva - alla vista del cartello diede istintivamente un piccolo colpo di clacson. La figlia gli chiese il perché. Il padre le spiegò del cartello. E la piccola trovò perfettamente sensata la sua esistenza. I bambini prendono sempre sul serio la felicità.

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HUMAN's Musics

 A film by Yann Arthus-Bertrand / Composed by Armand Amar

L'ABBONDANZA E' GIA' IN NOI

Il chi credete di essere è intimamente connesso con il come credete che vi trattino gli altri. Molte persone si lamentano di non essere trattate bene dagli altri. Dicono di non ricevere abbastanza rispetto, attenzione, riconoscimento e considerazione, dicono anche di essere date per scontate. E quando la gente è gentile con loro, allora pensano a un secondo fine, di venire manipolate, o che ci si voglia prendere un vantaggio su di loro. Che nessuno le ami.

Pensano di essere un “povero piccolo me” bisognoso, dalle necessità insoddisfatte. Questa confusione di base su chi sono, crea una disfunzione in ogni loro relazione. Credono di non avere niente da dare e che il mondo o gli altri stiano negando loro ciò di cui hanno bisogno. Tutta la loro realtà è basata su un senso illusorio di chi sono. Questo boicotta le situazioni e vizia le loro relazioni. Se l’idea di perdere, sia che si tratti di soldi, di riconoscimento o d’amore, è diventata parte di chi credete di essere, allora sperimenterete sempre un senso di perdita. Invece di riconoscere tutto il buono che c’è già nella vostra vita, tutto ciò che vedete è perdita. Il riconoscimento di tutto il buono che c’è nella vostra vita è l’inizio di ogni abbondanza. Il fatto è che qualunque cosa voi pensiate che il mondo vi stia negando, voi la state negando al mondo. Ve la state negando perché profondamente dentro di voi pensate che siete piccoli e che non avete niente da dare.

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