Coltivare il bene significa riscoprire il potere incandescente dell’amore, che è presente come potenzialità in tutti noi.
Una vita risvegliata richiede una fondamentale revisione dell’immagine limitata che abbiamo del nostro potenziale. Dire che coltiviamo il bene significa sintonizzarci con una visione illimitata delle nostre potenzialità e usare gli strumenti della pratica spirituale per sostenere la nostra esperienza di quella visione, momento per momento.
Questa visione è sempre a disposizione, non importa quanto a lungo possiamo esser stati attaccati all’idea dei nostri limiti.
Se entriamo in una stanza buia e accendiamo la luce, non ha importanza se la stanza è stata buia per un giorno o una settimana, oppure diecimila anni; noi accendiamo la luce ed essa si illumina. Non appena entriamo in contatto con la capacità d’amore e felicità, la luce (il bene) si accende.
Da Sharon Salzberg, L’arte rivoluzionaria della gioia, Astrolabio Ubaldini, 1995.