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Domanda: Le idee separano, ma servono anche ad accomunare gli uomini. Non sono quindi un’espressione dell’amore che rende possibile la vita in comune?

Krishnamurti: Davanti a domande come questa, mi chiedo se voi capite realmente quanto le idee, le credenze e le opinioni separano le persone, quanto le ideologie dividono e quanto le  idee  fatalmente disgregano. Le idee non accomunano gli uomini, per quanto si cerchi di tenere insieme persone che appartengono a diverse e opposte ideologie. Le idee non possono accomunare gli uomini, perché trovano sempre altre idee opposte e generano conflitto. In fondo, le idee sono immagini, sensazioni, parole. E possono le parole, le sensazioni e i pensieri accomunare gli uomini? O abbiamo bisogno di qualcosa di completamente diverso per accomunarli? Vediamo come i fattori accomunanti siano l’odio, la paura e il nazionalismo.  La paura tiene unita la gente. Un odio comune unisce a volte persone di ideologie opposte, come il nazionalismo unisce gruppi diversi. Tutte queste sono sicuramente idee. E l’amore, è un’idea? Possiamo “pensare” all’amore? Voi potete pensare alla persona che amate, o al gruppo di persone che  amate, ma è amore? L’amore che viene pensato, è amore? L’amore è un pensiero? È certo che solo l’amore può accomunare gli uomini, non il pensiero, non l’opposizione di un gruppo a un altro gruppo. Dove c’è amore non ci sono gruppi, classi, nazioni. Per questo occorre scoprire cosa intendiamo con amore.

Sappiamo cosa intendiamo dicendo “idee”, “opinioni” e “credenze”. Ma cosa intendiamo per amore? Appartiene alla mente?  Appartiene  alla mente se la mente si è impossessata del cuore. Per la maggior parte di  noi è  proprio così. Abbiamo riempito il cuore con i prodotti della mente: opinioni, idee, sensazioni e credenze. E di queste cose e per queste cose viviamo e amiamo. Ma è amore? L’amore è un prodotto della mente? Quando amate, il pensiero è in funzione? L’amore e il pensiero non sono in opposizione, non dividiamoli in due opposti. Se amiamo, c’è forse un senso di separazione? c’è un senso di comunione, o di allontanamento e di esclusione? L’amore è certamente sperimentabile solo quando non è in atto il processo  del  pensiero, il che non significa diventare pazzi o squilibrati. Al contrario, ci  serve la forma più alta di pensiero per andare al di là.

Quindi, l’amore non è un prodotto mentale. Solo quando la mente è davvero tranquilla, quando non pretende più, non chiede più, non esige più, non cerca più, non possiede più, non prova più gelosia, paura, ansia ... solo quando la mente è davvero silenziosa, solo allora è possibile  l’amore.  Quando la mente non proietta più se stessa, non insegue più una particolare sensazione, non obbedisce più a richieste, desideri o paure nascoste, non cerca più l’appagamento egoistico e non è più schiava delle sue credenze,  solo allora è possibile l’amore. In genere pensiamo che l’amore debba accompagnarsi alla gelosia, all’ambizione, all’appagamento dei desideri  e delle aspirazioni personali, ma dove c’è tutto questo non c’è amore.

Non dobbiamo preoccuparci dell’amore, che arriva spontaneamente senza che lo si debba cercare, ma dobbiamo preoccuparci di ciò  che  nasconde l’amore, dei prodotti della mente che proiettano se stessi creando una barriera. Per questo, prima di poter sapere che cos’è l’amore, è essenziale conoscere come funziona la mente, che è la sede  del  pensiero. Per questo è essenziale scendere sempre più a fondo nella conoscenza di sé. Non basta dire “devo amare” o “l’amore accomuna gli uomini” o “le idee dividono”, che è una mera ripetizione di cose udite e quindi decisamente inutile. Le parole irretiscono. Se invece arriviamo a conoscere il funzionamento del pensiero, del desiderio, della ricerca e dell’ambizione, c’è  la possibilità di conoscere l’amore e di amare. Ma ciò richiede una straordinaria conoscenza di se stessi.

Se c’è abnegazione, se c’è dimenticanza di sé (spontanee, non intenzionali; un’abnegazione e una dimenticanza di sé che non sono il prodotto di pratiche o discipline, le quali non fanno altro che delimitare), allora è possibile l’amore. L’abnegazione nasce dalla perfetta conoscenza del funzionamento dell’io, tanto conscio che Inconscio, tanto nello stato di veglia che nel sogno. Allora tutto il funzionamento mentale viene visto mentre si mette in atto nei rapporti, nelle varie situazioni, in risposta alle diverse difficoltà. In questa comprensione, e quindi nella liberazione della mente dai suoi processi di autocorrezione e di autolimitazione, c’è la possibilità dell’amore.

L’amore non è sentimentalismo o romanticismo, non dipende da qualcos’altro. È uno stato difficilissimo da conoscere e da vivere, perché la mente interferisce di continuo, si intromette e lo delimita. Per questo occorre prima di tutto conoscere la mente e il suo funzionamento, altrimenti resteremo preda dell’illusione, imprigionati nelle parole e nelle  sensazioni  che hanno ben poca importanza. Per la maggior parte di noi, le idee sono semplicemente un rifugio, una fuga. Le idee che si sono cristallizzate in credenze impediscono il vivere totale, l’azione completa, il retto pensiero. Possiamo pensare rettamente, vivere in libertà e con intelligenza, solo con una conoscenza di noi stessi sempre più ampia e profonda.