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Un’emozione di solito rappresenta uno schema di pensiero amplificato e carico di energia, e a causa della sua carica energetica spesso insostenibile non è facile inizialmente restare presenti abbastanza da poterla osservare. Vuole avere il sopravvento su di voi, e di solito ci riesce, a meno che non vi sia in noi una presenza sufficiente. Se vi lasciate trascinare in un'identificazione inconsapevole con l’emozione per mancanza di presenza, il che è normale, l’emozione temporaneamente diventa «voi».

Spesso si crea un circolo vizioso fra il pensiero e l’emozione: si alimentano reciprocamente. Lo schema di pensiero crea un riflesso amplificato di sé sotto forma di un’emozione, e la frequenza di vibrazione dell’emozione continua ad alimentare lo schema di pensiero originario. Soffermandosi mentalmente sulla situazione, sull’evento o sulla persona percepiti come cause dell’emozione, il pensiero fornisce energia all’emozione, che a sua volta dà energia allo schema di pensiero, e così via.

Sostanzialmente, tutte le emozioni sono variazioni di un’unica emozione primordiale indifferenziata che ha origine nella perdita di consapevolezza di ciò che siete al di là del nome e della forma. Per via della sua natura indifferenziata, è difficile trovare un termine che descriva con esattezza questa emozione. «Paura» ci va vicino, ma a parte una sensazione continua di minaccia include anche un profondo senso di abbandono e incompletezza. Forse è meglio utilizzare un termine che è altrettanto indifferenziato quanto tale emozione primaria e chiamarla semplicemente «dolore». Uno dei compiti principali della mente è combattere o eliminare quel dolore emozionale, il che è una delle ragioni della sua attività incessante, ma tutto ciò che può ottenere è il tenerlo nascosto temporaneamente. In effetti, più la mente si sforza di sbarazzarsi del dolore, più grande è il dolore stesso. La mente non può mai trovare la soluzione, né può permettere a noi di trovarla, perché è essa stessa una parte intrinseca del «problema». Immaginiamo un capo della polizia che cerchi di scoprire un piromane quando questi è lo stesso capo della polizia. Voi non sarete liberi da tale dolore finché non smetterete di trarre il vostro senso del sé dall’identificazione con la mente, vale a dire dall’ego. La mente verrà allora detronizzata e l’Essere si rivelerà come vostra vera natura.

Eckhart Tolle