Qualunque forma prenda l'inconsapevolezza che guida l’ego, questa tende a rinsaldare l'immagine di chi penso di essere, il sé fantasma che esiste quando il pensiero, questa grande benedizione ma anche grande maledizione, comincia a prendere il controllo oscurando così la semplice ma profonda gioia della connessione con l'Essere, la Fonte, Dio. Qualunque comportamento l’ego manifesti, la forza motivante nascosta è sempre la stessa, è la necessità di mettersi in evidenza, di essere speciale, di avere il controllo, la necessità di avere potere, di avere attenzione, di avere di più; e naturalmente, di sentire la separazione, che è come dire la necessità di opporsi, di avere nemici.
L’ego vuole sempre qualcosa dagli altri, o dalle situazioni. Vi è sempre un programma nascosto, sempre un senso di non averne ancora abbastanza, di insufficienza, di mancanza che ha bisogno di essere soddisfatta. Usa la gente e le situazioni per avere ciò che vuole, e anche quando gli va bene questo non lo soddisfa per molto. Spesso è ostacolato nei suoi piani e l'intervallo fra il voglio e ciò che invece è, diventa una fonte di angoscia e di malessere. Quella famosa è ormai classica canzone (I can't get no) Satisfaction è la canzone dell’ego, l'emozione che sta dietro l’ego che governa ogni sua attività è la paura. Paura di non essere nessuno, paura di non esistere, paura della morte. E ogni sua azione è in fondo progettata per eliminare questa paura, ma il massimo che l’ego può fare è di coprirla temporaneamente con una nuova relazione intima, con un nuovo acquisto o con il vincere su questo o su quello. L'illusione non vi soddisferà mai. Solamente la verità di chi siete, se realizzata, vi libererà.
Perché la paura? Perché l’ego si manifesta nell'identificazione con la forma, ma sa che in fondo, nessuna forma è permanente, che sono tutte illusorie. Per questo vi è sempre un senso di insicurezza intorno all’ego anche quando all'esterno appare fiducioso.
Un giorno mentre camminavo con un amico in una bellissima riserva naturale in California, vicino a Malibu, siamo arrivati a quella casa che era stata una casa di campagna e che ora era in rovina, distrutta dalle fiamme molti decenni prima. Avvicinandoci alla proprietà, circondata dagli alberi e da ogni tipo di magnifiche piante, abbiamo trovato un cartello messo lì dai responsabili del parco. Diceva: PERICOLO, TUTTE LE STRUTTURE SONO INSTABILI. Così dissi al mio amico che quello era un profondo sutra (una scrittura sacra). E siamo rimasti lì, riverenti.
Quando vi rendete conto e accettate che tutte le strutture (forme) sono instabili, anche quelle che appaiono materia solida, allora in voi si manifesta la pace. Questo perché il riconoscere l'impermanenza di tutte le forme, risveglia in voi la dimensione della non-forma, che è oltre la morte. Gesù l’ha chiamata "vita eterna".
Eckhart Tolle