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Un corso in miracoli rende molto chiaro il fatto che ci sono solo due emozioni: amore e paura. Pertanto, qualunque cosa stiamo vivendo che non sia amore è il risultato della paura di poter essere danneggiati. Se siamo in collera con qualcuno, potremmo avere paura che quella persona ci stia opprimendo o controllando. Potremmo credere che non possiamo avere il controllo della nostra vita. La rabbia dice sempre: "Tu hai torto e io ho ragione. Sono infuriato perché il tuo comportamento inappropriato mi sta danneggiando". Se non abbiamo più intenzione di adirarci, dobbiamo essere disposti a dire: "Io creo in modo impeccabile la mia realtà, quindi se mi sento male deve essere a causa delle mie scelte. Cercherò una soluzione in me stesso invece di provare a cambiare qualcun altro".

Essere consapevoli delle nostre credenze ci aiuta quando ingaggiamo uno scontro. Se permettiamo ad altri esseri umani di provocarci crediamo nella difesa di ciò che ci fa scattare. La legge cosmica afferma che i pensieri tenuti in mente si manifestano nelle nostre vite. Se manteniamo l'immagine di un comportamento sbagliato, ancora ribollente della nostra rabbia, ci siamo garantiti che domani avremo di nuovo un conflitto nella nostra vita. Allo stesso modo, se stiamo creando il nostro oggi attraverso i pensieri tenuti in mente ieri, allora ciò che ci sta sconvolgendo non è quello che crediamo. Il Corso dice: "Non sono mai turbato per la regione che penso io".

Quando dimentichiamo di essere uno con Dio, l’ego indulge nella paura. Immediatamente ricorre alla protezione del sé, proiettando emozioni negative sugli altri in modo da evitare di doversi assumere delle responsabilità. D'altra parte, agire da una prospettiva cosmica significa riconoscere la nostra connessione con la fonte infinitamente potente, cioè con uno stato dell'essere che non ha bisogno di protezione. 

Ci sono un paio di idee di Un corso in miracoli che sono molto utili da tenere in mente quando una relazione sta generando nel conflitto. Primo, tutta la rabbia è una richiesta d'amore. Questo ci dice che un'altra persona non sta davvero provando a farci del male con i suoi attacchi. Si sente solo non amata e sta provando a ottenere amore dall'esterno di se stessa. Secondo, il corso chiede: "Preferisci avere ragione o essere felice?" Non sono possibili entrambe le cose.

Ci sono stati milioni di persone che hanno discusso l'una con l'altra per milioni di anni sulla terra. Allo stato dei fatti, nessuna ha mai vinto una disputa. Perché ci impegniamo in simili futili intrattenimenti? Perché l'ego non ha scelta. Se è davvero separato allora deve avere ragione per sopravvivere. Solo gli esseri che hanno rinunciato alla separazione possono concepire il fatto di rinunciare ad aver ragione. La nostra società ha conferito il valore supremo all’avere ragione. A parte il fatto che avere ragione è un'impossibilità cosmica, non ha mai reso felice nessuno. Il conflitto non può essere sistemato correggendo gli errori delle altre persone. L'unico modo per porre fine a uno schema ripetitivo di conflitto è rifiutarsi di partecipare. Quando smettiamo di giocare al gioco di attacco e difesa e scegliamo la pace, inizia una sequenza di eventi molto prevedibili. La prima cosa che succede è che la persona con la quale abbiamo a che fare si arrabbierà molto perché ha appena perso il controllo della situazione. Tutta la sua sicurezza risiede nella sua comprensione delle nostre reazioni nettamente prestabilite in sequenza. Se violiamo le regole tradizionali, scegliendo la pace invece di difendere o attaccare, il suo sistema di credenze andrà in pezzi. Ripeterà tutte le ragioni per le quali non possiamo fare ricorso al nuovo tipo di comportamento. Proverà a provocarci in ogni modo. "Questo non è giusto. Tu devi combattere contro di me. Stai solo scappando".

Poi c'è il “Ma io ho bisogno di te”, che possiamo superare anche solo leggendo un libro sulla codipendenza. Quando avrà provato tutti i modi per provarci e noi non avremmo reagito a nessuno di essi, ci dirà che sta per gettarsi da un palazzo. Probabilmente non lo farà, ma se lo farà, era tempo per lei di andare da qualche altra parte. Le persone non muoiono, semplicemente traslocano. Dunque se decide di restare nei paraggi, attraverserà un periodo di confusione nel quale potrebbe dire a chiunque che abbiamo perso la testa. Se semplicemente manteniamo la nostra pace, la sua rabbia svanirà. Alla fine ci guarderà con stupore mentre perseveriamo nella nostra inoffensività. Allora diventerà uno studente della pace. È nel suo contratto.

Tutti quelli che cercano di controllarci o manipolarci hanno immancabilmente firmato un accordo con il pianeta Terra per essere nostri studenti. Sperano che possiamo mostrare loro come scivolare fuori dei vecchi schemi e diventare liberi e sicuri. Potrebbero essere troppo orgogliosi per dire: "Per favore, insegnami come fai a stare in pace", ma stai certo che resteranno a guardare. L'insegnamento spesso non è verbale. L'amore funziona sempre.

La settimana lavorativa può essere un buon test per verificare se siamo disposti a giocare al gioco con le regole dell'amore. Sul lavoro ci sono molti conflitti potenziali e molto da perdere se "sbagliamo". Potremmo perdere il nostro compenso, la reputazione o gli amici, se non facciamo tutto come vuole il capo. Una delle grandi storie della Bibbia, che insegna come avere a che fare con persone con le quali non sembriamo andare d'accordo, e quella di Daniele nella fossa dei leoni. Daniele era consapevole anzitempo che avevano intenzione di metterlo nella fossa con il leone (il leone simboleggia qualunque cosa rappresentasse per lui una sfida particolare), così la notte prima pregò. Ricordava che la coscienza crea la realtà sulla terra. Sapeva di non essere una vittima del re. Si sedette in meditazione, vide il dilemma e visualizzò la soluzione che desiderava. È sempre più facile fare il lavoro in anticipo, in modo che quando qualcuno tenta di provocarci noi abbiamo già disinnescato la miccia.

Il giorno dopo quando Daniele venne messo nella Fossa dei Leoni, si sedette e voltò la schiena al leone, una metafora incredibilmente significativa. Non si sedette concentrandosi sul problema. Al contrario avendo usato la meditazione e l'immaginazione mentale per risolvere il problema già la notte prima, era libero di portare la sua attenzione altrove. Il leone non attaccò Daniele né lo fece a pezzi quando lui lasciò andare le sue difese, ma passò oltre per sdraiarsi e dormire. Che simbologia magnifica! Il metodo di Daniele funziona con ogni persona o situazione che ci intimidisce. Un corso in miracoli dice che la nostra salvezza risiede nella nostra assenza di difese. Se percepisci un avversario, riconosci che è la tua percezione che ha bisogno di essere sistemata. Se la percezione ha creato la difficoltà, la percezione può guarirla.

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Tutta la rabbia è una richiesta d'amore. Hai offerto amore invece di conflitto.

Paxton Robey