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Pensate alla vostra data di nascita. Prima di quel giorno, esistevate già?  C'eravate già, prima di nascere? Permettete che vi aiuti: essere nati, significa che  dal niente siete diventati qualcosa. Adesso posso ripetere la mia domanda: prima  di nascere eravate già qualcosa? Immaginiamo che una gallina stia per deporre  un uovo. Prima che la gallina lo deponga, c'è già l'uovo? Certo: dentro la gallina.  Anche voi eravate dentro, prima di venire fuori. Ciò significa che, prima di  nascere, esistevate già: dentro vostra madre. Il fatto è che una cosa, se c'è già,  non ha bisogno di nascere. Nascere, significa che dal niente diventate qualcosa.  Ma se siete già qualcosa, a cosa serve nascere?  

Quello che chiamate il giorno del vostro compleanno è in realtà la festa del vostro  proseguimento. La prossima volta, dite: "Oggi è la festa del mio proseguimento".  Inoltre, penso che sia meglio essere più precisi riguardo alla propria data di  nascita. Mi sembra più appropriato scrivere sul certificato la data di  concepimento, nove mesi prima. In Cina, e anche in Vietnam, si considera il  neonato come se avesse già un anno di età. Bene quindi potremmo dire di aver  iniziato a esistere nel momento del concepimento nel grembo di nostra madre, e  metteremmo sul certificato questa data. Ma la mia domanda resta valida: prima  del concepimento, esistevate già? Se rispondete: "Sì", sono d'accordo con voi.  Prima del concepimento esistevate già, forse metà in vostro padre e metà in  vostra madre. Da niente, infatti, non possiamo mai diventare qualcosa. Sapreste  indicarmi anche una sola cosa che prima non era niente? Una nuvola? Pensate  che una nuvola sia venuta fuori dal nulla? Prima della nuvola c'è l'acqua che forse  scorreva In un fiume. Non c'era niente. Siete d'accordo? 

È impossibile immaginare la nascita di qualcosa, c'è soltanto continuità. Se  guardate ancora più indietro, vedrete che non solo esistevate già nei vostri  genitori, ma prima ancora nei vostri nonni, nei bisnonni. E se spingo lo sguardo  ancora più in là, vedo che in una vita precedente sono stato una nuvola. Questa  non è un'immagine poetica: è scienza. Perché faccio questa affermazione? Perché  io sono ancora una nuvola, perché senza la nuvola non potrei essere qui. In  questo preciso momento, sono la nuvola, il fiume, l'aria; e quindi so che in  passato sono stato aria, fiume, nuvola. Sono anche stato una pietra, sono stato i  minerali disciolti nell'acqua. Non si tratta di credere nella reincarnazione: questa  è la storia della vita sulla terra. Siamo stati gas, luce solare, acqua, funghi,  piante. Siamo stati organismi unicellulari. Buddha ha detto di essere stato nelle  vite passate un albero, un pesce, un cerbiatto. Non è superstizione: tutti noi  siamo stati nuvola, cerbiatto, pesce, uccello e continuiamo a esserli, adesso,  nell'esistenza attuale. La stessa cosa vale per la morte, perché se niente nasce,  allora niente muore, Questo ha detto Avalokita. Pensate che una nuvola muoia?  Morire significa diventare, da qualcosa, nessuna cosa, niente. Credete possibile  ridurre qualcosa a niente? Torniamo al nostro foglio di carta. Possiamo illuderci che per distruggerlo basti accendere un fiammifero e dargli fuoco. Bruciamolo  pure: una parte diventerà fumo, che salirà e continuerà a esistere. Il calore  causato dalla combustione della carta si diffonderà nell'universo e penetrerà in  altre cose: il calore è la prossima vita del foglio di carta. La cenere cadrà a terra,  diventerà parte del terreno, e il foglio di carta, nella sua prossima vita, sarà forse  allo stesso tempo una rosa e una nuvola. Se facciamo molta attenzione, se  guardiamo in profondità, vedremo che il nostro foglio di carta non è mai nato e  mai morirà. Assumerà molte altre forme, ma non riusciremo mai a trasformarlo  in niente.  

E così è per tutto, anche per voi e per me. Non siamo soggetti a nascita e morte.  Un maestro zen darebbe come oggetto di meditazione questa domanda: "Qual  era il tuo volto prima della nascita dei tuoi genitori?". È un invito a mettervi in  viaggio alla scoperta di voi stessi, alla scoperta delle vite passate e future. Non  dimenticate che non stiamo facendo della filosofia, stiamo parlando della realtà.  Guardatevi le mani e chiedetevi: "Da quand'è che le mie mani si godono la vita?".  Se guardo in profondità nelle mie mani, direi che si godono la vita da un bel po'  di tempo, circa trecentomila anni. Vedo generazioni di antenati vivere ancora  nelle mie mani, proprio in questo momento io ne sono solo il proseguimento. E io  non sono mai morto. Se fossi morto, come potrebbero le mie mani essere ancora  qui?  

Uno scienziato francese, Lavoisier, ha detto: "Niente si crea e niente si  distrugge". Il Sutra del Cuore afferma esattamente la stessa cosa. Neppure la più  avanzata scienza moderna è in grado di ridurre una cosa piccolissima, un granello  di polvere o un elettrone, a nulla. Una forma di energia può solo tramutarsi in  un'altra forma di energia. Qualcosa non può diventare nessuna casa, neppure un  granello di polvere.

Thich Nhat Hanh